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Un viaggio lungo 25 anni tra le botti dell'Aceto Balsamico Tradizionale DOP

Un viaggio lungo 25 anni tra le botti dell'Aceto Balsamico Tradizionale DOP

Ciao a tutti! Altra settimana, altro prodotto.

Vi parliamo oggi di uno dei prodotti più antichi ed apprezzati nel mondo, appartenente alla cultura ed alla tradizione gastronomica italiana: l’ACETO BALSAMICO TRADIZIONALE DI MODENA DOP!

Il riconoscimento di Denominazione di Origine Protetta, ottenuto nel 2000 da parte della Unione Europea, è un riconoscimento del fatto che la produzione sia strettamente legata al territorio di Origine e, in particolare, tutta la filiera produttiva operi esclusivamente all’interno della provincia di MODENA.

Che importanza riveste la certificazione per il prodotto?

Poiché esistono sul mercato numerose imitazioni, la certificazione riveste grande importanza perché garantisce che il prodotto sia controllato su tutta la filiera, e conforme a quanto richiesto dal Disciplinare.
Con questa consapevolezza, la Camera di Commercio di Modena, nel 1987, commissionò all’allora giovane designer automobilistico Giorgetto Giugiaro il progetto di una bottiglia da 100 ml che fosse simbolo ed immagine del prodotto stesso.
Per questo la bottiglia è poi diventata l’unica utilizzabile per tutti i produttori e di per se stessa garanzia di autenticità. Il prodotto è inoltre imbottigliabile solo dopo l’approvazione degli assaggiatori esperti, unicamente ad opera di un centro di imbottigliamento autorizzato appositamente dal MIPAAF e sottoposto ai controlli di filiera.
Quando la bottiglietta è chiusa, con l’apposito sigillo numerato, costituisce l’unica vera garanzia di AUTENTICITÀ e di QUALITÀ.

Il viaggio di botte in botte…

La produzione dell’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, parte dal mosto cotto proveniente da uve selezionate che viene dapprima trasferito in una botte detta “madre”, per poi passare a maturare in una batteria di almeno 5 botti di dimensioni decrescenti e costruite con legni specifici, da sempre facilmente reperibili sul territorio, come il Rovere, il Castagno, il Gelso, il Ciliegio ed il Ginepro (talvolta anche la Robinia e il Frassino), in grado di conferire sentori particolari all’aceto contenuto, contribuendo a quella complessità di profumi e sapore tipici.

Una volta terminata la fermentazione, il prodotto viene immesso sul mercato nelle due tipologie AFFINATO, come stabilito dal Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena DOP:

Le differenze tra Aceto Balsamico DOP ed IGP

I due prodotti derivano dalla stessa tradizione produttiva che nel tempo si è specializzata e differenziata seguendo le richieste del mercato.
L’Aceto Balsamico IGP, apprezzato e riconosciuto in tutto il mondo, è prodotto con un processo di invecchiamento più veloce ed in botti di grossa dimensione, utilizzando come materia prima una miscela di mosto di uva concentrato o cotto ed aceto di vino;
l’Aceto Balsamico Tradizionale DOP, invece, è frutto di solo mosto cotto, per lunghissimo invecchiamento ed in piccole botti in batteria.

Eccoci, siamo quasi alla fine!

Dopo tutte queste interessanti e fondamentali nozioni, ci teniamo a precisare giusto due cosette sui prodotti disponibili nel nostro SHOP!

Uno dei nostri fornitori di fiducia è Garuti: una cantina di Sorbara, a soli 13 km da Modena, che produce, oltre all’Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP, un altro prodotto tipico di eccellenza: il Lambrusco.  

Da quasi cento anni i loro quattro poderi accolgono trenta ettari di seminativo e trenta vitati; inoltre, dal 1993, l’agriturismo accoglie turisti e professionisti in visita nel territorio.

Siamo alla fine, condividi l’articolo se ti è piaciuto!

Grazie per la lettura e BUONO SHOPPING!