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Profumato e molto pregiato: il TARTUFO!

Profumato e molto pregiato: il TARTUFO!

Buongiorno, tutti pronti per fare un giro nel bosco?

Dai forza! Oggi andiamo a caccia di TARTUFI!
Gioiello dei nostri boschi e delle nostre tavole, sia dal punto di vista della qualità che del prezzo, il tartufo è certamente uno dei prodotti più buoni e pregiati che ci siano. Ogni anno, con l’arrivo dell’autunno, ci torna la voglia di sentirne il profumo e gustarne l’aroma, magari in un bel piatto di pasta.
Il mondo dei tartufi è pieno di curiosità e di cose da sapere: iniziamo!
Innanzitutto devi sapere che, la legge, ne riconosce 93 specie e varietà e, quelli commestibili più diffusi sono:

Che cos’è il tartufo?
Il tartufo è un fungo ipogeo, quindi sotterraneo, a forma di tubero. È composto da una parte chiamata peridio (la corteccia che lo riveste) e un’altra detta gleba, ossia la massa carnosa. È costituito in gran parte da acqua, fibre e sali minerali, che gli vengono fornite dall’albero con cui vive in simbiosi; è quindi lì che bisogna andare a cercarlo.
Ma quali sono queste piante?
  • Per la varietà bianca:
    Farnia, cerro, rovere, roverella, pioppo bianco, pioppo nero, pioppo carolina, pioppo tremulo, salicone, salice bianco, tiglio, carpino nero, nocciolo.
  • Per la varietà nera:
    Roverella, leccio, cerro, tiglio, nocciolo, carpino nero, cisto.

Il tartufo possiamo definirlo “una sentinella ambientale”
Dove c’è il tartufo infatti, non c’è inquinamento. Per le sue caratteristiche e per il rapporto simbiotico che instaura con la natura circostante, il tartufo non sopravvive a diserbanti, inquinamento e quant’altro alteri l’ambiente. Quindi se c’è, significa che siamo in un contesto naturale SANO.

In che paesi cresce il tartufo?
Quando si parla di tartufo bianco inevitabilmente si pensa ad Alba (il Piemonte in generale con le province di Cuneo, Asti e parte della provincia di Torino). Lo troviamo però anche in alcune zone di Lombardia, Emilia Romagna e Toscana; in gran parte del centro Italia: Umbria (Città di Castello, Gubbio e Norcia), Marche (ad Acqualagna soprattutto), ma anche Abruzzo e Molise.
Per quanto riguarda quello nero, invece, il Molise e l’Umbria sono le aree di maggior produzione. Sia che si tratti del cosiddetto scorzone (la varietà estiva), che del più pregiato Tuber melanosporum (invernale).

Quando si raccoglie?
Esiste un calendario ufficiale per la raccolta dei tartufi. Le date possono variare a seconda della varietà in questione: generalmente vanno dalla fine di settembre a gennaio e da dicembre a marzo, eccezione fatta per lo scorzone che è estivo.

La raccolta è vietata invece – per tutte le specie! – dal 1 al 31 maggio e dal 1 al 20 settembre.
La forma dipende dal terreno: quelli dalla forma sferica si sviluppano in un terreno morbido, mentre uno bitorzoluto è cresciuto in un terreno duro, pietroso e con molte radici.

Non è coltivabile… almeno per il momento!
Chi non vorrebbe avere un bell’angolo di terra da coltivare per ottenere i tartufi? Purtroppo, o per fortuna, il nostro caro fungo pregiato non è coltivabile. Va detto comunque che aumentano sempre di più gli studi sulla tartuficoltura: l’obiettivo è creare un habitat vantaggioso per la crescita e la coltivazione.

Quanto costa il tartufo?
Esiste una Borsa del Tartufo! Lo sapevi?

Nel periodo autunnale la Borsa del Tartufo determina, di settimana in settimana, le quotazioni del fungo più prezioso che ci sia. Il prezzo, e le conseguenti oscillazioni, sono influenzate dall’andamento stagionale e climatico e si basa principalmente sulla pezzatura, ma si valutano anche colore, forma e grado di maturazione. Più tartufi si trovano più scende il prezzo e viceversa. 

Curiosità: qual è il prezzo più alto mai pagato per un tartufo?
In occasione della 21° asta mondiale del Tartufo bianco d’Alba, nel castello di Grinzane Cavour, il pregiato fungo ipogeo ha raggiunto cifre da capogiro! Un esemplare bianco da 830 g è stato venduto al prezzo di €103.000 ad un ricco imprenditore di Hong Kong con il pallino per le eccellenze italiane.

Come si chiama il cane da tartufo? 
La raccolta del tartufo bianco e nero viene effettuata con l’aiuto di un cane addestrato allo scopo. Il Lagotto, razza di piccola o media taglia, si è rivelato essere tra i migliori in virtù dell’olfatto molto sviluppato. Altre razze italiane vocate al tartufo sono Bracco e Spinone.

Dopo questo intrigante ed intenso giro nel bosco, se non hai avuto la fortuna di trovare qualche preziosa “pallina”, non ti demoralizzare, ci siamo noi! → myitaliandelivery.it 

Il nostro tartufo ed i nostri prodotti a base di tartufo sono dell’azienda Terre Nobili, che dal 1990 lavora per trasferire i valori di un’eccellenza del territorio, in Italia e nel mondo; attraverso l’uso di materie prime di alta qualità, nuove tecnologie, trasparenza durante l’intera filiera produttiva e passione.

Grazie per la lettura e BUONA RACCOLTA!