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Una cultura tutta italiana: la PASTA

Una cultura tutta italiana: la PASTA

Ciao a tutti!

Vi parliamo oggi della protagonista indiscussa della cucina italiana: la PASTA!

A Gragnano, la produzione della pasta artigianale che l’ha resa famosa nel mondo, risale alla fine del XVI secolo, con la comparsa dei primi pastifici a conduzione familiare. Essi si trovavano principalmente nella celebre “Città delle 100 fabbriche di pasta” e più precisamente in via Roma.
Quest’ultima è stata costruita e progettata proprio per l'esposizione dei filari di canne di spaghetti stesi al sole e all'aria della brezza marina proveniente da Napoli ed Amalfi, era infatti il luogo ideale per l'essiccazione della Pasta. Ogni fabbricato era un opificio e ogni famiglia gragnanese ne possedeva uno o parte di esso.

Il 1870, è l’anno a cui risale la "Fabbrica di Paste Di Martino, Mariconda e Buondonno", ed è il preludio all'opificio Buondonno dei primi anni del '900, sempre in via Roma e diretto da Andrea Buondonno.

Inutile sarebbe, dirvi che noi abbiamo scelto proprio loro come fornitore principale per la nostra selezione di Pasta di Gragnano I.G.P.
Maestri, professionisti, amanti, tradizionalisti e molto di più.
Andrea Buondonno definisce così la sua tradizione: “Gioco, gusto, identità culturale e condivisione dell'amore per la Pasta, sono i principi sui quali rivivo con interesse e passione una delle vocazioni della famiglia a cui appartengo”.

Una lunga storia, quella della Pasta di Gragnano, che ancora oggi custodisce intatto il sapore di un’esperienza centenaria. Dal 500 ad oggi infatti, il tempo non si è fermato per i Gragnanesi, che continuano con tenacia e successo l'opera di promozione e diffusione commerciale del loro artigianato di qualità legato alla Pasta, oggi premiata dal riconoscimento del marchio I.G.P. .
La Cooperativa Pastai Gragnanesi sono gli eredi di una tradizione centenaria, orgogliosi di aver raccolto il testimone dei grandi maestri pastai di Gragnano e dal 1980 hanno sempre dedicato grande attenzione al recupero della tradizione della vera pasta di Gragnano, producendo solo paste artigianali di Qualità Superiore, seguendo scrupolosamente gli antichi disciplinari (l’avvento della tecnologia, infatti, non ha intaccato assolutamente la manualità di alcuni procedimenti) e mettendo a frutto le conoscenze segrete ed i trucchi del mestiere tramandati di generazione in generazione.

Sapevi che la pasta nelle sue prime versioni era colorata, alla maniera medievale, con lo zafferano?
Prosegui la lettura per altre curiosità sui più famosi formati di pasta, l’origine del loro nome e la provenienza:

- SPAGHETTI:
in termini di consumo, le prime testimonianze, arrivano da numerosi racconti del Duecento e Trecento che ne confermano la diffusione in tutta Italia, è la città di Napoli però, a consacrare o’ spaghetto come simbolo nazional popolare;

- PENNE:
per le penne dobbiamo ringraziare l’ingegno di un pastaio ligure, Giovanni Battista Capurro, che l’11 marzo 1865 ha brevettato la macchina capace di tagliare trasversalmente la pasta senza spezzarla. Fino a quel momento l’operazione era svolta a mano, con delle forbici, lasciando un segno irregolare e frastagliato sul prodotto finale;

- FUSILLI:
anche qui esiste una data di nascita precisa del fusillo in versione industriale. Fino a quel momento la fattura manuale di questo formato, molto simile al bucatino o perciatello, aveva dato risultati non soddisfacenti per gli standard di qualità richiesti alla nascente industria. Furono due emigranti italiani a New York, Guido e Aurelio Tanzi, a mettere a punto, nel 1924, la macchina giusta per produrli a regola d’arte: la fusilla.
In Basilicata, un lungo fusillo, veniva anche adottato per stabilire il sesso del bambino: se, gettato nell’acqua bollente, rimaneva a galla dritto, voleva dire che sarebbe stato un maschio, se si rovesciava di lato allora, si sarebbe trattato di una femmina;

- RIGATONI:
il termine omaggia l’invenzione della rigatura della pasta da parte dell’industria: trovata geniale che permette a questo formato di trattenere i sughi e far apprezzare di più il connubio di pasta e condimento. I primi cultori di questo formato sono stati i meridionali;

- STROZZAPRETI:
inventati in un’epoca in cui si assisteva ad una pressante tassazione ecclesiastica sulla popolazione, ed una vita ecclesiastica incentrata sui piaceri terreni come il cibo, gli strozzapreti devono a questo il loro nome: la volontà di mettere fine alla vita dei preti avrebbe infatti indotto a creare questa pasta dalla forma difficile da inghiottire, che poco andava d’accordo con la loro voracità;

- REGINETTE:
molto curiosa è anche la storia delle reginette: piatte al centro e ondulate ai lati, pare che ricordino proprio le arricciature delle corone e dei merletti degli abiti reali di Margherita e Mafalda di Savoia;

- LASAGNE:
negli scritti degli autori dell’Impero Romano si trovano spesso citate le “lagane”, descritte come simili alle attuali lasagne, ovvero un impasto di acqua e farina di grano duro tagliato a strisce più o meno larghe e poi farcite con verdure o carne. Ne parlano, tra gli altri, il poeta Orazio vissuto nel I secolo a.C. e lo scrittore Apicio a cui è attribuito il De Re Coquinaria, una sorta di ricettario della cucina romana del I secolo d.C.

Adesso che anche tu hai approfondito le conoscenze sulla pasta, che spesso pensiamo di sapere, ma che nascondono in realtà un vasto mondo di segreti, curiosità e stranezze, visita sul nostro sito la selezione Pasta di Gragnano I.G.P. per poter godere di tutto il sapore e la tradizione che esse sprigionano.

Grazie per la lettura e BUON SHOPPING!